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Schema idrico Ionico-Sinni

Il fiume ha origine in provincia di Avellino e sfocia nell’Adriatico
Descrizione

Lo schema idrico Ionico-Sinni assicura l’alimentazione idrica a uso plurimo a un vasto territorio, comprendente l’arco jonico della Basilicata e della Puglia, il Salento e parte dell’area nord-orientale della Calabria (area di Castrovillari); fanno parte dello schema l’invaso di Monte Cotugno sul fiume Sinni, le traverse del Sarmento (affluente del Sinni), dell’Agri e del Sauro, e l’invaso del Pertusillo sul fiume Agri.

Le opere costituenti lo schema idrico Ionico-Sinni sono le seguenti:

  • Diga di Monte Cotugno
  • Traversa Sarmento
  • Traversa Agri
  • Traversa Sauro
  • Adduttore del Sinni
  • Adduttore Ginosa-Invaso di San Giuliano
  • Adduttore Sarmento-Sinni
  • Adduttore Sauro-Agri
  • Adduttore Agri-Sinni Canale destra Agri
  • Diga del Pertusillo

L’adduttore Sinni e Ginosa – San Giuliano

L’adduttore del  Sinni adduce acqua dalla Diga di Monte Cotugno, in agro del Comune di Senise (PZ), e si sviluppa lungo l’arco ionico per circa 133 chilometri, fino alla zona orientale del tarantino, distribuendo acqua per uso irriguo, potabile ed industriale. E’ in esercizio da oltre trent’anni e non è stato mai  fermato.

E’ composto da una condotta principale del DN 3000 in parte realizzata con tubazioni in c.a.p. e parte in acciaio, oltre a due tratte di canale a cielo aperto della lunghezza complessiva di circa 17 chilometri. Lungo il percorso sono dislocate n. 12 torri piezometriche, n. 2 vasche di Carico e n. 1 una vasca di ripartizione. In agro del Comune di Ginosa (TA) è ubicato il Centro di Telecontrollo e Telecomando dal quale è possibile monitorare ed eseguire manovre  di regolazione delle portate sull’intero adduttore e sulle derivazioni. Lungo il percorso sono infatti dislocate n. 33 derivazioni oltre alla condotta San Giuliano, realizzata per addurre acqua anche alla diga di San Giuliano, in agro di Matera, e a due vasche consortili.

Oltre alle torri piezometriche, vasche di carico e derivazioni sopra descritte, l’adduttore è dotato di n. 38 sfiati, n. 14 scarichi principali, n. 31 scarichi secondari di cui n. 9 in campi pozzi e n. 13 impianti di protezione catodica.

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